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PREVENIRE È MEGLIO CHE CURARE

La crisi sanitaria che stiamo vivendo ci fa capire l’importanza della prevenzione. Ogni Paese necessita di essere lungimirante in ambito sociale e politico per riuscire a pianificare una strategia tale da evitare di trovarsi impreparati di fronte alle emergenze. In questo articolo, però, non voglio parlare di politica o di crisi nazionale: voglio parlare di te!

In ogni ambito, prevenire è meglio che curare, soprattutto in ambito sanitario e a livello personale. La prevenzione è un elemento sul quale possiamo, e puoi, avere un controllo diretto. La salute è la condizione essenziale per vivere nel migliore dei modi e per cercare di raggiungere tutti gli obiettivi che ci siamo prefissati.

Una pausa forzata, oltre che tanti lati negativi, ci può far riflettere sulla vita che stiamo conducendo. Può essere l’occasione per dire basta a tante cattive abitudini che ci accompagnano nel trascorrere dei giorni e abbracciare uno stile di vita sano.

Ci sono molti fattori su cui possiamo lavorare per migliorare il nostro stile di vita: alimentazione, qualità del sonno, ridurre le componenti stressanti, ma oggi voglio parlarvi dell’esercizio fisico.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) identifica l’inattività fisica come il quarto fattore di rischio per mortalità. È inoltre la causa principale dello sviluppo le cosiddette malattie non trasmissibili, cioè malattie cardiovascolari, tumori, diabete, etc. A livello mondiale 1 persona su 4 non si muove abbastanza. Questi dati aumentano nei paesi occidentali fino ad arrivare al 40% in alcune popolazioni. L’81% degli adolescenti risultava inattivo nel 2010.

Ma quanto è giusto muoversi?

Bambini da 6 a 18 anni:

Sempre l’OMS dice che i bambini e gli adolescenti devono fare almeno 60 minuti al giorno di attività fisica variabile da moderata ad alta intensità, fino ai 18 anni. Ogni minuto di movimento aggiuntivo non può che essere vantaggioso alla crescita del bambino. Inoltre definisce che fino ai 18 i bambini dovrebbero svolgere attività che mirano al rinforzo muscolare e osseo almeno 3 volte a settimana.

La nostra società sta formando adolescenti sempre più sedentari. L’educazione fisica nelle scuole è carente e non riesce a trasmettere il messaggio dell’utilità dell’esercizio agli studenti.

Adulti dai 18 ai 64 anni:

Gli adulti, sempre secondo l’OMS, devono svolgere almeno 150 minuti di attività fisica moderata o almeno 75 minuti di attività intensa, a settimana. Qualsiasi ulteriore attività fino a 300 minuti a settimana non può che migliorare la salute della persona. Anche in questo caso l’OMS dice di effettuare 2 o più giorni di rinforzo muscolare a settimana.

Anziani sopra i 65 anni:

Le raccomandazioni sono esattamente le stesse rispetto agli adulti. In questo caso, si consiglia alle persone con scarsa mobilità e più rigidi di praticare esercizi specifici per migliorare l’equilibrio e per prevenire le cadute almeno 3 volte a settimana.

Sono cose che forse sapevi già, ma è bene ribadire alcuni concetti chiave. L’esercizio fisico effettuato in maniera costante ha effetti positivi su:

–          Migliorare le capacità muscolari e cardiorespiratorie,

–          Migliorare la salute delle ossa e del sistema immunitario,

–          Ridurre il rischio di sviluppare ipertensione, patologie cardiache, ictus, diabete e varie forme tumorali (inclusi cancro al seno e al colon)

–          Ridurre il rischio di caduta negli anziani e il rischio di frattura del femore o delle vertebre

–          Garantisce un controllo ottimale del peso.

Inoltre le persone che svolgono attività fisica in maniera costante riducono il rischio di morte del 30%.

Sono cose che probabilmente già sai. Ora è il momento di dire basta a sedentarietà, sovrappeso e patologie croniche. Non è mai troppo tardi per iniziare e ricordati che fare poco e sempre meglio che fare niente!

ALIMENTAZIONE E QUARANTENA

Articolo scritto da:

Dott.ssa CANIL Stefania

LA QUARANTENA È UN PERCORSO E IL CIBO UN ALLEATO!

Nelle nostre zone inizia la quarta settimana di “quarantena”, con tutte le ripercussioni e i ritorni che questo stop forzato sta causando alla nostra vita su più piani.

Le principali preoccupazioni sono rivolte al campo della salute, al preservarsi dal contagio e dalla diffusione incontrollata del virus, che sta mettendo in ginocchio la nostra nazione. Dopodiché subentrano le problematiche economiche e dell’approvvigionamento. Non sappiamo come sarà gestibile, temiamo di rimanere senza i generi di prima necessità e desidereremmo solo poter tornare alla normalità.

La quarantena che stiamo rispettando è un percorso a fasi, ce lo hanno voluto presentare come uno “sprint” di due settimane, ma si è presto capito che non sarebbe stato sufficiente e così, già “provati” da una situazione così surreale, abbiamo avuto maggiori restrizioni e prolungamenti.

Che impatto ha questo su tutti noi?

Ne ha tanti, molti di più di quanti si posano riassumere in un breve articolo, però sicuramente ci mette alla prova. Persino nella situazione più rosea, ovvero in assenza di contagio, al sicuro tra le proprie mura domestiche, ha fatto il suo ingresso nella vita di tutti la dimostrazione concreta di quanto molte cose siano fuori dal nostro controllo.

E allora siamo tornati alle cose semplici: alla cucina, all’educazione dei figli, a riprendere quei lavori che avevamo sempre lasciato in sospeso… alle cose su cui un controllo ce l’abbiamo e va bene così. Si procede davvero così, a piccoli passi, senza farci investire dai numeri esibiti ogni momento di contagio e disperazione.

E il cibo, il cucinare, che ruolo può avere in questa storia?

Un ruolo da protagonista. Perché ci riporta a casa, alla condivisione. Mai come in questo momento, abituati ai supermercati sempre aperti, a poter sempre “fare un salto” a comprare uno sfizio, siamo costretti a comprenderne il valore, a non sprecarlo. La scelta sugli scaffali non è più infinita, non è più tutto scontato e torniamo a fare le liste (per fare spese intelligenti) e non acquistare solo per capriccio o in base alla pubblicità. Torniamo a comprare la materia prima: frutta, verdura, farina, lievito, carne e pesce, poi saremo noi ad abbinarli e cucinarli. Non è più tutto pronto!

Nei bellissimi articoli di molti professionisti del mio settore, i principali consigli sono di “concentrarsi sul bello delle piccole cose” e “prendersi cura di sé” in questo difficile momento. Bene, allora sappiate che potete passare anche da qui, nel riscoprire sapori, a volte fatica nel reperire ingredienti “preziosi”, dubbi circa la riuscita della ricetta, ma spesso grossa soddisfazione per il risultato alla fine della strada.

 

“Impara a cucinare, prova nuove ricette, impara dai tuoi errori, non avere paura, ma soprattutto divertiti.” (Julia Child)

 

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